Si considera anche come si stia rendendo necessario l'ingresso di nuovi colossi finanziari che non fanno parte dei maggiori paesi produttori (OCSE), come la Russia, il Medio Oriente e gli USA che con le loro società petrolifere nazionali, controllano circa l'80% della produzione mondiale, in quanto gli stati membri stanno iniziando ad avere risorse economiche non sempre sufficienti asostenere i sempre più alti costi dell'estrazione. <!--[endif]-->
Hayward non si sbilancia sul discorso dei prezzi a cui arriveremo, ma pone un pesante monito sulla situazione generale constatando amaramente che stiamo andando incontro ad un periodo di prezzi molto alti, nonché ad una rivoluzione industriale mondiale senza precedenti nella storia, anche solo per densità di popolazione.
E per finire un po' di cifre: la produzione mondiale di greggio è calata l'anno scorso, per la prima volta dal 2002, dello 0.2% che "giustifica" in parte il forte rialzo degli ultimi 12 mesi, mentre il consumo totale di greggio è aumentato, sempre lo scorso anno, dell1,1%, leggermente sotto la media.
Nessun commento:
Posta un commento