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venerdì 9 maggio 2008

Roma e Milano: differenze


 
          Differenze tra Roma e Milano
 
 
  
- a Roma, nella hall dell'hotel Plaza, capita di sentire Radio  Dimensione Suono in filodiffusione. A Milano c'è la musica lounge anche dal  pizzicarolo sotto casa. 
 
- Il milanese ha un concetto molto  personale e relativo delle distanze. Se vi dice con aria preoccupata:  "Accidenti, dobbiamo andare dall'altra parte di Milano!", vi porterà a  destinazione in massimo venti minuti. E sbuffando. Se un romano vi dice:  "Aho', dobbiamo andare dall'altra parte di Roma!" e sono le undici della  mattina ci vorrà un'ora e un quarto, se sono le sette della mattina ci  vorranno due ore, se sono le sei del pomeriggio la tabella di marcia prevede  una notte in un qualsiasi Motel Agip sul raccordo anulare. 
 
-  a Milano, durante le pause pranzo, al tavolino a fianco sentirete parole come  "marketing" "conference call" "planning" "account manager" "forecasting". A  Roma, durante le pause pranzo sentirete dire: "Totti" 
 
"  'Tacci de Veltroni" "Totti" " 'Tacci de Lotito" "Totti" " 'Tacci dell'arbitri"  "Totti" o anche argomenti che esulano dal pallone quali: "Tacci de 'sti  zingari nun se ne po' più". 
 
- a Milano si chiama "brunch". A  Roma è , semplicemente "S'annamo a magnà quarcosa?". A Milano si chiama  "Aperitivo". A Roma è, semplicemente: "Annamo a bere quarcosa?". A Milano è  "brieffare", a Roma "Se vedemo così te spiego", a Milano una cena è "easy", a  Roma è "Viè vestito come cazzo te pare", a Milano è "sabato vado a cena con la  mia ragazza di default", a Roma è "Sabato vado a cena con la mia ragazza du  cojoni", a Milano una festa ha il suo mood e la gente è stilosa, a Roma una  festa ha i suoi imbucati e se a una ragazza dici "Come sei stilosa!" ti  risponde "Stilosa sarà quella troia de tu sorella". 
 
- a  Milano vai nei negozi tipo "Hi-Tech" e ci trovi le coppiette di anziani che  maneggiano con disinvoltura oggetti di design e cavatappi di Alessi. A Roma la  coppietta di anziani la trovi a Mondo Convenienza con la signora che dopo aver  aperto un cassettone sotto al divano letto non riesce più a richiuderlo e  chiama il genero terrorizzata all'idea che il caporeparto le possa fare un  cazziatone pubblico. 
 
- a Milano, di norma, al ristorante gli  orientali sono in giacca e cravatta a discutere d'affari con una bottiglia di  vino da cento euro sul tavolo. A Roma, di norma, se c'è un orientale in un  ristorante o sei al cinese o ti lascia un accendino a forma di ranocchio sul  tavolo. 
 
- a Milano è sempre la settimana di qualcosa. Della  moda, del mobile, del design, delle nuove tecnologie, della mutanda sgambata,  del cucchiaio da polenta. A Roma niente che abbia a che fare col lavoro o col  commercio dura più di tre giorni. Se qualcosa ne dura sette avrà a che fare  col cibo o con la beneficenza o col calcio e in quel caso, per dare l'idea di  fatica, sarà comunque denominata "maratona" (culinaria, di solidarietà, di  festeggiamenti da scudetto) . 
 
- a Milano la gente si  incontra casualmente per strada o nei locali. 
Si saluta. Si  riconosce. A Roma se vai in giro e incontri uno che conosci fai domanda alla  commissione vaticana per avviare le procedure per il riconoscimento del  miracolo. 
 
- per i milanesi un furgoncino fermo al semaforo è  traffico. Per il romano un tir ribaltato ad un incrocio con sette volanti  della polizia, due camion dei pompieri a spegnere il fuoco e quindici veicoli  coinvolti in un tamponamento con sei feriti gravi è, notoriamente, strada  sgombra. 
 
- a Milano il venerdì partono tutti. La città si  svuota. A Roma, nel weekend, quelli che vivono nei quartieri popolari provano  ad andare in gita al centro ma ci sono i varchi e non riescono a entrare nel  cuore della capitale. I benestanti provano a andare all'Argentario o a  Sabaudia ma restano in coda sulla Pontina o a Torrimpietra per cui non  riescono a uscire dalla capitale. Morale della favola: il venerdì Roma è  stracolma di romani incazzati neri. 
 

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